Ormai è storia nota. Dieci impavidi consiglieri eletti nella maggioranza di centro sinistra hanno bocciato in Consiglio Comunale l’istituzione del registro dei testamenti biologici a Terni.
Questo ha generato un sussulto di indignazione popolare che ha portato alla veloce creazione di un Comitato Permanente che si propone l’obiettivo di arrivare, comunque, nella nostra città all’istituzione di questo registro, perché è un servizio da offrire ai cittadini, perché non lede i diritti di nessuno e per tutte le motivazioni che tante volte abbiamo cercato si spiegare ai fanatici integralisti religiosi che si ostinano a pretendere che i loro dogmi etici debbano essere imposti a tutti.
Inutile dire che Civiltà Laica sta collaborando attivamente con questo comitato.
Una delle prime iniziative di questo comitato sarebbe dovuta essere quella di organizzare un’assemblea pubblica con la presenza di Beppino Englaro per protestare contro la decisione del Consiglio Comunale.
Ma, sorpresa, negli ultimi giorni di Maggio il Sig. Englaro era già invitato a Terni per un convegno organizzato dall’AIDO proprio sul tema del Testamento Biologico.
A questo punto per non fare iniziative doppie, il comitato ha deciso di partecipare all’iniziativa dell’AIDO e limitarsi alla presentazione pubblica nella mattinata con la presenza del sempre disponibile Beppino Englaro.
Veniamo all’iniziativa dell’AIDO.
Fra i suoi ospiti annunciati dovevano esserci il Prof. Umberto Veronesi, il Sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, e, udite udite, il Vescovo di Terni Monsignor Paglia.
Leggendo gli ospiti devo dire che mi è preso un mezzo coccolone… sua eminenza Paglia che partecipa a un convegno sul Testamento Biologico chiamato “liberi di scegliere”? MA vuoi vedere che forse ho sbagliato a chiamare gli impavidi dieci consiglieri comunali “la banda del vescovo”? Tutto può essere mi son detto e mi sono recato con il cuore colmo di ansia e curiosità al convegno.
Dei suddetti ospiti non vi è traccia, del Prof. Veronesi viene letta una lettera di scuse con cui dice di non poter partecipare, delle presenze del Sindaco e del Vescovo nessuno ne parla.
Viene quasi voglia di chiedere spiegazioni, ma le sorprese non sono finite… attorno al tavolo ci sono così tanti relatori che non c’è posto per Beppino Englaro che deve seguire il convegno dalla parte del pubblico. Lo stesso vale per i rappresentanti del comitato che sono totalmente ignorati dai conduttori del convegno.
Parlano dei medici e un giudice tutti favorevoli a Testamento Biologico, poi un docente di medicina legale dell’università di Perugia di cui tutti ancora si stanno chiedendo “cosa minchia avrà voluto dire?”, poi una psicologa che illustra le stranezze del culto della morte nella nostra società. Transeat.
Arriva il momento di Beppino Englaro a cui viene chiesto di raccontare l’esperienza personale… e il Sig. Englaro, da grande signore qual è, ricorda più volte l’esistenza di un comitato a cui ha partecipato alla presentazione la stessa mattina.
La conduttrice finge di non sentire (forse non era stata informata della presenza dei membri del comitato?) e chiede se ci sono interventi dal pubblico. Il portavoce del comitato prende la parola e senza fare polemica sul mancato invito a parlare illustra gli scopi del comitato nato dopo la bocciatura del registro da parte del Consiglio Comunale. E’ a questo punto che dal pubblico si alza urlando il Dott. Virgolino, fulgido esempio di integralismo religioso locale, che se la prende perché il portavoce stava criticando una decisione democratica. Evidentemente, democraticamente parlando Virgolino non accetta che le decisioni che gli aggradano si critichino.
La conduttrice dell’incontro spaventata dal confronto createsi toglie la parola a tutti e fa chiudere il convegno da un portavoce dell’AIDO, che forse nel tentativo di salvare capra e cavoli fa un riassunto che non c’entrava niente con le posizioni espresse in sede di confronto, tant’è vero che il presidente dell’Ordine dei Medici Aristide Paci è dovuto intervenire più di una volta a correggere quanto stava dicendo.
Fatto stà che l’AIDO ancora oggi non ha una posizione definitiva sul Testamnto Biologico, ne’ a livello locale ne’ a livello nazionale. Che senso ha allora organizzare un convegno che si chiama “liberi di scegliere”? se non c’è il Testamento Biologico non si è liberi di scegliere. Mi pare ovvio.
A volte mi sembra veramente che si vogliano complicare cose di per se semplici e lineari per la paura di prendere una posizione che può dar fastidio a qualcuno.
Alessandro Chiometti