“Tutto è fatidico” scriveva Stephen King che intitolava così una sua bella raccolta di racconti del 2002, e nessuna frase sembra più adatta per descrivere le strane coincidenze che da tanti anni a questa parte vanno in una sola direzione nel nostro paese. Quella sessuofobica e antiscientifica.
L’ultima di questa serie di misteriose coincidenze che portano l’Italia ad essere un paese culturalmente arretrato è la presunta forbice censoria che ha cancellato la parola preservativo dalla versione italiana del libretto di avvertenze che l’OMS ha diramato in occasione della vigilia degli Europei di Calcio 2012 che si svolgeranno in Ucraina e Polonia. «Un banale refuso» si è affrettato a rispondere il ministro Balduzzi alle proteste della Lila (Lega Italiana per la lotta all’Aids), annunciando l’ennesima verifica ministeriale che ovviamente si concluderà con un nulla di fatto. Ci vorrà ben altro per de-sacconizzare il ministero della Salute italica, purtroppo.
Se questo fosse l’unico evento “casuale” degli ultimi anni tutti i nostri dubbi e le nostre ironie potrebbero essere catalogate come “paranoie anticlericali”, ma purtroppo le cose non stanno così. Quanto è avvenuto è solo l’ultimo di una serie di scivoloni goffi e maldestri degli integralisti cattolici che gestiscono l’informazione televisiva e governativa e reputano questo paese come l’ultima linea Maginot dalla quale non arretrare ad alcun costo (ricordiamo a puro titolo esplicativo che non più tardi di sei mesi fa arrivò il diktat a Radio Rai secondo cui la parola preservativo non si poteva dire per far propaganda contro l’Aids, diktat di cui nessuno, a quanto ci è dato di sapere, ha pagato pegno), ma quello che preoccupa è ben altro.
Preoccupa il fatto che nelle scuole in cui vanno i nostri figli è ancora tabù proporre l’installazione di distributori automatici di preservativi a prezzi popolari, pena l’arrivo di impavidi crociati che ci ricordano i fini biblici della procreazione. Preoccupa il fatto che siamo rimasti uno degli ultimi paesi in cui l’insegnamento dell’educazione sessuale a scuola è ancora proibito. Preoccupa il fatto che non ci sia uno straccio di partito politico che metta questi temi (insieme a molti altri) non in cima alla lista delle priorità ma neanche sul fondo di questa. Semplicemente questi temi in politica non devono esistere, pena perdere i voti dei cattolici. Dei voti dei laici, come abbiamo sempre detto non importa niente a nessuno.
È una situazione vergognosa, tanto per usare un blando eufemismo, ma tanto già lo sappiamo: il nostro è il paese dell’inerzia fatta ragion di stato, del “finché la barca va lasciala andare”, del “gioca coi fanti e lascia stare i santi” eccetera eccetera. E così avremo altre censure sulla parola preservativo, altri film che come Agorà o Brian di Nazareth troveranno difficoltà ad uscire per impedimenti commerciali o scuse assurde, altri baci omosessuali censurati nelle serie tv, e di fenomeni, come quello dell’eutanasia clandestina, di cui semplicemente non si deve parlare.
Eventi casuali o fatali, per l’appunto.