Raramente ho letto descrizioni così efficaci come quella fatta dal Censis a proposito dell’Italia, in questa particolare fase storica.
Lo scorso 7 dicembre 2007 il 41° Rapporto Censis ha infatti così fotografato l’Italia di oggi:
"una mucillagine sociale che inclina continuamente verso il peggio".
Gli italiani non solo si sentono lasciati a se stessi, ma più vulnerabili, rassegnati ed incarogniti, pervasi da una "inerzia senza futuro".
Siamo divenuti un "poltiglia di massa", indifferente a fini e obiettivi, ripiegata su se stessa, che si muove in una società fatta di "coriandoli", che stanno accanto per pura inerzia.
L’italiano medio dovunque giri lo sguardo sembra pensare di fare esperienza del peggio: nella politica, nella violenza intrafamiliare, nella micro-criminalità e nella criminalità organizzata, nella dipendenza da droga e alcool, nella debole integrazione degli immigrati, nella disfunzione delle burocrazie, persino nella bassa qualità dei programmi tv.
Evidentemente si raccoglie ciò che si è seminato.
Io avrei una mezza idea su CHI o COSA abbia ridotto gli italiani una tale massa informe, non-pensante, amorfa.
Guarda caso, uno dei punti PIU’ BASSI della storia d’Italia, dal punto di vista sociale e culturale, si realizza PROPRIO negli anni del più alto indice di servile ed assoluto clericalismo.
Sarà un caso?
Luigi M. Nicolai