Qualche giorno fa il Sindaco della mia città ha spiegato perché Terni ha molti meno di contagi di Perugia. È stata protetta dal suo patrono, San Valentino.
Mi ero messo subito alla tastiera per ridere di un atteggiamento medievale e delle connessioni con le politiche omofobe, misogine e retrograde del suo partito.
Poi mi sono fermato a pensare che, in questo momento, la “scienza” è rappresentata al governo e nei suoi organi come il Cts da individui che in dodici mesi non sono stati in grado di capire che un virus non può essere presente nell’acqua clorata e allora mi sono fermato. Cosa avrei potuto oppugnare?
Almeno lui pregando San Valentino non fa danni, questi altri invece stanno distruggendo economicamente un paese rifiutando ogni confronto su ogni possibilità di gestioni alternative (e di certo migliori, lo dicono i numeri) della pandemia.
Oltre ad aver elevato dei provvedimenti al ruolo di feticcio (in particolare gli assurdi coprifuoco e le mascherine all’aperto su cui ormai ci sono centinaia di dati che dimostrano non essere assolutamente influenti sui contagi) e giustificandoli con ragionamenti capziosi del tipo: “senza di quelli i contagi sarebbero stati di più!” (una roba che avrebbe fatto inorridire anche in periodi pre-rinascimentali, ma oggi passa incredibilmente come dogma!); hanno passato il loro tempo a litigare in televisione e a giocare a chi ce l’avesse più lungo (il curriculum). Senza mancar di rovesciare fango, odio e insulti su chi provava a dare in modo del tutto legittimo letture diverse sui provvedimenti da prendere.
So bene che nel frattempo altri scienziati (quelli veri) hanno lavorato duro, tirando fuori in tempi record vaccini, anticorpi monoclonali e test rapidi che già da tempo permettono di gestire in modo razionale la pandemia senza fare più danni del virus stesso (chiedere a Giappone e South Korea tanto per fare degli esempi); ma la percezione della gente esasperata che a causa di provvedimenti assurdi (se non nel merito di certo nel tempo per cui sono stati prolungati) non consentirà di fare queste distinzioni.
Se la parola “sinistra” dopo questa pandemia sarà cancellata a lungo dal vocabolario politico, anche la parola “scienza” non se la passerà benissimo.
Dovrà passare molto tempo prima di far riacquistare fiducia nella figura dell’esperto (sic) dopo che alcuni suoi di questi, pur di giustificare i provvedimenti governativi, sono arrivati finanche a dire che le mascherine funzionano come i vaccini.
E allora nel frattempo che la comunità scientifica rinsavisca e metta dei chiari confini su ciò che è scienza e ciò che è politica e che, soprattutto, smetta di prestare nomi alla politica, evviva San Valentino! E come dicevano i Wu Ming (fra i pochissimi intellettuali a dare letture non allineate della gestione della pandemia, senza cadere nel ridicolo negazionismo) nel loro blog il 26 ottobre scorso: “se proprio bisogna adeguarsi al pensiero magico, come consulente tecnico-scientifico scegliamo il re Julien di Madagascar. Proponiamo un sacrificio umano per placare il dio Covid: gettiamo un governante in ogni vulcano attivo del Paese. Di sicuro, male non può fare.”
Alessandro Chiometti