Voi nei palazzi, Noi nelle piazze

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Anche noi scenderemo in Piazza della Repubblica sabato 6 novembre alle 18 per la manifestazione VOI NEI PALAZZI, NOI NELLE PIAZZE: #LIBER* DI ESSERE, #LIBER* DI AMARE

Lo faremo perché non si può rimanere a guardare mentre il nostro Paese e la nostra città soccombono sotto il peso del maschilismo, del patriarcato e di una politica che banchetta sulla pelle delle persone a cui ha negato la libertà di essere e di amare, sdoganando l’uso della violenza omofoba e del linguaggio discriminatorio.
Lo faremo perché siamo ben oltre l’indignazione per l’ordinanza del Sindaco in materia di “contrasto al fenomeno della prostituzione”, che di fatto costituisce un’offesa all’intelligenza di chi ha minime capacità di comprensione di un testo, non trattando in alcun modo il tema della tratta, dello sfruttamento, dell’abuso: tutto ciò può continuare ad esistere, purché lontano dagli occhi dei passanti. Un’ordinanza priva di ogni umana considerazione, che getta nell’invisibilità le donne non sono considerate “per bene”, le stesse che devono essere punite, e tenta di riaffermare una cultura patriarcale tanto cara alla giunta ternana. Il Sindaco ha scelto di non farsi domande, ha scelto di non ascoltare, ma solo di difendersi dietro allo scudo di altre città che hanno assunto le stesse ordinanze a firma di Sindaci non necessariamente leghisti.
A noi questo non importa, perché scendiamo in Piazza contro chiunque assuma atteggiamenti sessisti, omofobi, maschilisti, discriminatori, contro chiunque faccia mediazione politica mettendo in gioco le vite delle persone. Perciò lo facciamo anche per esprimere allo stesso modo la nostra rabbia per il post sessista pubblicato dal Presidente della Provincia Giampiero Lattanzi – senza condividere le giustificazioni messe in campo da più parti – e verso chiunque abbia votato l’atto avente per oggetto l’istituzione di corridoi umanitari per i profughi e le profughe afgane in cui è stato tolto ogni riferimento alla comunità LGBTQ, che tanto urta la sensibilità di questa giunta e trova l’accordo anche di esponenti del centro sinistra.
Il limite è stato superato: pretendiamo, come cittadini e cittadine che dedicano ogni giorno della propria vita a costruire un mondo in cui i diritti umani non siano merce di scambio, che siano chiuse le porte della rappresentanza istituzionale al patriarcato, alla misoginia, al sessismo, alla discriminazione. Non meritiamo tutto questo.

Civiltà Laica APS

3 Novembre 2021   |   articoli, in evidenza   |   Tags: , , , , , ,